Il nostro team

Introduzione del team

Pasquale Panzarino

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Francesco Ferretti

kekkoferretti@hotmail.it

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Riccardo Dei Rossi

rdr@riccardodeirossi.com

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Fitrow

Per coloro che in questo momento hanno bisogno di una disciplina di fitness ad alto dispendio energetico che, attraverso un elevato lavoro muscolare e di resistenza, sia utile per allentare stress, nervosismi e tensioni lavorative, la scelta ideale può essere il fitrow®.

Si tratta di una nuova forma di movimento che, siamo sicuri, diventerà ben presto il nuovo fenomeno di tendenza in Italia per quanto riguarda il fitness e la voglia di tenersi in forma.

Essa presenta delle caratteristiche ben precise, dei punti di forza specifici che, come accade per qualsiasi attività dinamica, si rivolgono a degli utenti con determinate caratteristiche ed esigenze. E’ bene, dunque, analizzare nel dettaglio quali sono gli elementi costitutivi di tale disciplina.

La potremmo definire una disciplina “high intensity”, poiché sposta su un livello decisamente alto ed intenso il livello di prestazioni fisiche, doti di resistenza, ma anche di dispendio di energie e possibilità di accelerare il proprio ritmo metabolico.

Essa punta sul potenziamento della propria massa muscolare e sulla possibilità di rendere atletico e modellato il proprio corpo, in poco tempo e con risultati di visibilità immediata.

Di certo, è bene sottolinearlo, siamo lontani da discipline ispirate al movimento naturale, come lo Yoga o il Pilates, che ricercano l’armonia delle forme attraverso un lavoro graduale e lento, abbinato ad opportune tecniche di respirazione.

L’allenamento consueto di fitrow® dura circa 45 minuti.

Secondo molti si tratta del tempo necessario per scaricare tensioni e stress, godere al massimo dei benefici regalati dal movimento e, soprattutto, evitare di terminare la seduta completamente esausti e svuotati di ogni energia.

La durata, infatti, è breve, ma di un’intensità ed un lavoro assai elevato. Durante l’allenamento si affrontano percorsi diversificati, con vogatori, bici da spinning, tappeti da walking, corde e funi, bilancieri, pesi da sollevare e da lanciare, ostacoli da superare o da evitare, che richiedono il massimo lavoro fisico e mentale.

Ma non solo: si praticano esercizi attinti da diversi sport e tecniche di fitness, rielaborati attraverso una logica di utilità economica, per cui si sfrutta solo ciò che potenzia e scolpisce il nostro fisico, oppure ciò che risulta più stimolante e divertente.

Si tratta, dunque di una disciplina di fitness “funzionale”, in cui ogni movimento viene studiato appositamente, per dare il massimo rendimento in termini di tonificazione, dispendio energetico e miglioramento dell’agilità.

Il fitrow® è molto simile alla preparazione degli atleti di alta specializzazione che praticano canottaggio a livello olimpico o mondiale. Infatti si tratta di una parte di allenamento che eseguono presso la F.I.C. (Federazione Italiana Canottaggio) durante le estenuanti sedute invernali, attraverso la quale è possibile raggiungere in breve tempo un’apprezzabile preparazione fisica ed apprendere tecniche di canottaggio.

In realtà il fitrow® non è altro che una disciplina propedeutica al canottaggio, che però non prevede vere e proprie gare in barca.

Quindi volete sapere come fare ad avere un fisico asciutto e sodo? Volete sapere come scolpire il vostro corpo e renderlo più tonico? Con il fitrow®, un metodo anche molto divertente!

Per quanto riguarda la preparazione degli amatori, è del tutto simile a quella degli atleti agonisti e le sedute di allenamento possono essere effettuate a ritmo di musica.

Si basa, quindi, sulle abilità motorie, come risultato di una preparazione fisica combinata da capacità condizionali e capacità di coordinazione. L’espressione di tali qualità sono valutabili in un contesto tattico, ossia la competizione.

 

Non necessariamente il fitrow® è finalizzato alla gara. Infatti, l’amatore può limitarsi al solo allenamento, scandito da un programma suddiviso in vari livelli di apprendimento in ordine crescente, dove nella preparazione fisica, tecnica e tattica, vengono inserite esercitazioni con attrezzature specifiche quali: corda, bilanciere olimpico, kettlebell, palla medica, fitball, TRX ecc., in un crescendo di difficoltà atte a stimolare le capacità psico-fisiche dell’atleta.

Il passaggio di livello prevede un esame pratico da parte dell’atleta, il quale deve dimostrare la padronanza nell’esecuzione delle tecniche e delle esercitazioni previste nel programma e acquisite durante l’allenamento.

Il fitrow® trova un largo consenso in tutti quegli appassionati che per svariati motivi non vogliono o non possono intraprendere l’attività agonistica, pur volendosi cimentare in una preparazione fisica destinata alla pratica sportiva. L'attività opportunamente stilata e le precauzioni necessarie, fanno sì che la pratica di tale disciplina possa essere svolta da uomini e da donne, dagli 8 ai 65 anni di età. La musica rende le lezioni piacevoli e alleggerisce il senso di stanchezza, aiutando gli atleti a raggiungere in tal modo un’ottima forma fisica.

Il fitrow® è una disciplina coinvolgente dove lo sport agonistico diviene sinonimo di divertimento. È un nuovo approccio al canottaggio, messo a punto tramite le attività amatoriali, sfatando vecchi stereotipi e leggende metropolitane che circondano gli ambienti dei circoli canottieri mete di blasonati signori di mezza età.

L’idea del fitrow® è nata da Pasquale Panzarino, Tecnico F.I.C., già olimpionico di canottaggio e ben presto è stata condivisa da Riccardo Dei Rossi già campione del mondo e medagliato olimpico.

Il fitrow® trova il suo fondamento negli allenamenti federali e societari della nazionale di canottaggio firmata Dott. Lamura, che ha prodotto molteplici vittorie, mondiali ed olimpiche, tra cui quelle dei fratelli Abbagnale.

Di seguito una sua breve spiegazione sulle metodologie di allenamento.

“Di allenamenti simili credo ce ne siano tantissimi. Si tratta di allenare gambe, braccia, addominali e dorsali, e si potrebbero aggiungere i glutei, ed è l'obiettivo di qualsiasi programma di allenamento per ottenere un armonico incremento delle capacità motorie. Tuttavia esercizi nella sequenza, con le finalità ed il nome GBAD (Gambe-Braccia-Addominali-Dorsali), sono nati nel Circolo Canottieri Stabia ed il copyright è mio: è sempre possibile la coincidenza, è vero, ma solo nel nome, perché altrimenti si tratta di mistificazione o copia non autorizzata. I disegni del GBAD presenti nei programmi diramati dal CNCP furono eseguiti, a partire dai miei, da Stelvio Beraldo MdS del CONI, che nel 1993 lavorava a Piediluco. Il GBAD fu sistematizzato e assemblato in circuito con finalità di potenziamento cardio-muscolare ed abilità motoria a partire dai diversi e numerosi esercizi simili che facevo eseguire durante gli allenamenti in palestra. Dagli anni ottanta fu inserito sistematicamente con cadenza bi-tri settimanale, o in maniera estemporanea quando occorreva, nei programmi di allenamento del circolo canottieri Stabia e dei fratelli Abbagnale. Eseguito con la metodologia e le regole del Circuit Training stimola e potenzia il sistema cardiovascolare e muscolare. Ma questo è un valore aggiunto, secondario per un canottiere d'élite, da ottenere mentre si realizza l'obiettivo principale di questa esercitazione che per un canottiere evoluto è quello di limitare gli effetti negativi della stereotipia dei movimenti della voga e della monotona ripetizione delle serie della pesistica che trasformano il canottiere in un atleta dai movimenti lenti, pesanti, frenanti. Il canottiere che si esercita con concentrazione e brio nell'eseguire il GBAD acquista, o conserva, elasticità, rapidità, coordinazione e ritmo: evita di trasformarsi in uno "stopper" per diventare un "propeller"!

Era uno spettacolo emozionante vedere vogatori della stazza dei tre Abbagnale, Cascone, La Mura e Paradiso muoversi con l'agilità e la mobilità dei pesi leggeri Esposito, Amarante ed Amitrano. Essi erano prima atleti e poi canottieri, secondo il concetto che i vogatori sono atleti come tutti i grandi atleti, però...specializzati nel canottaggio”.

Dott. Giuseppe La Mura

Direttore tecnico F.I.C. (Federazione Italiana Canottaggio)